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AA. VV., Il luogo delle differenze |
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pp. 245 Euro: 8,26 - ISBN: 88-86358-02-4 | ||
Il luogo non è indifferente. I luoghi sono le persone che li abitano, sono le cose che si dicono, quelle che si ricordano, i passi letterari, in cui troviamo inattesi rifugi di quel che non riuscivamo a dire e che un altro ci fa leggere, accogliendoci nella sua scrittura. | ||
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Giuseppe Ferraro, La scuola dei sentimenti. |
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pp. 150 Euro: 10,00 - ISBN: 88-86358-58-X | ||
Dopo il successo dei primi due libri, La Filosofia spiegata ai bambini, di cui è in preparazione la terza ristampa, e Filosofia in carcere, vincitore di due premi di letteratura e filosofia, l’autore affronta il tema dell’educazione ai sentimenti, raccontando l’esperienza di un corso tra gli allievi della scuola elementare e media di Cancello (Caserta) e di quelle corrispettive dell’Istituto comprensivo Granturco e Visconti di Roma. L’attenzione è rivolta a distinguere i sentimenti da passioni, emozioni, affezioni e sensazioni, in una struttura narrativa che, in forma di racconto, raccoglie la diretta esperienza con i ragazzi. Viene seguito il passaggio dalle emozioni ai sentimenti nei diversi gradi di maturazione dall’infanzia all’adolescenza, stabilendo un diretto rapporto tra il tempo e il sentimento. Il libro riporta il metodo utilizzato nelle differenti fasi del corso, riproponendo rappresentazioni e colloqui, e si presenta come un vero e proprio strumento operativo di una didattica dei sentimenti. L’autore Giuseppe Ferraro ha già pubblicato con successo “La filosofia spiegata ai bambini”, espressione di un corso sugli elementi della natura e i sentimenti dell’animo. Ha conseguito il riconoscimento del premio Pozzale Luigi Russo e del premio Viaggio a Siracusa con “Filosofia in carcere”, che ripropone una formazione affettiva tra i ragazzi di Nisida. | ||
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F.C. Papparo - A. Dell'Anna, L’impresentabile. Sulla natura primaria del trauma |
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pp. 224 Euro: 20,00 - ISBN: 88-86358-59-8 | ||
Tema classico della “scienza nuova” inaugurata da Freud, la nozione di “trauma”, già utilizzata sotto varie nomenclature nella storia della psicologia dinamica e della psicoanalisi per ‘decifrare’ il nucleo ‘patologico’ della psichicità, appare oggi una categoria assoggettata a un uso retorico. Di questa nozione si è impossessata anche la filosofia, che l’ha adoperata per designare il nucleo irrappresentabile eppure significativo di ogni esistenza, facendone l’apriti-sesamo della comprensione dell’esistere e insieme la parola-tabù per continuare a predicare l’impossibilità e la pericolosità di articolare lo strumento rappresentativo nella comprensione della propria esperienza mondana. Distante da entrambe queste posizioni, questo libro propone «di scoprire l'estensione e la normalità del trauma» (S. Finzi): non più «evento singolo accidentale» ma «costante componente psichica nella storia dell'uomo» (V. Finzi Ghisi) legata alla questione cruciale per ogni vivente umano: la relazione di discendenza. Né acronico né archetipico, sebbene antico e primario, il «dato» di un Amor che precede si rinnova, per differenza e ripetizione, nel ‘cuore’ di ogni soggetto, esponendolo alla esperienza di una sproporzione, al presentarsi Impresentabile di un ‘qualcosa’ che conduce all’esperienza di una strettoia. Pensare l’uscita diventa possibile solo se ci si inventa, nel proprio luogo straniero, il «luogo della fobia», le misure e i termini per rendersi abitabile la paura dell’Impresentabile. | ||
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AA. VV., Chaosmos |
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rivista | ||
pp. 170 Euro: 13,00 - ISBN: 88-86358-72-5 | ||
La rivista si propone come un laboratorio di pensiero che affronterà, da diversi punti di vista disciplinari, questioni e tematiche legate all’oggi. Il gruppo Chaosmos, costituito da scrittori, critici letterari e filosofi intende produrre una serie di volumi, la cui uscita è prevista per la fine di ogni anno (tra novembre e dicembre). A un più vasto progetto si darebbe inoltre vita nel prossimo futuro, a partire dal secondo volume, associando a questo un supplemento di discussione affidato a intellettuali, artisti e scrittori esterni al gruppo, ma comunque legato alle riflessioni elaborate negli scritti del numero precedente. In questo modo lo Zibaldone diventerebbe la sede di un confronto tra forme e prospettive di pensiero nell’intero ambito nazionale ed europeo. Sacrificio e sovranità tratta della costruzione e della tenuta del legame societario (da parte delle singole soggettività e delle ‘comunità’ - statuali o non - che le rappresentano) o secondo una forma sacrificale o come puro esercizio di volontà di potenza. La dicotomia tra queste due forme non esclude, anzi prevede la loro possibile e in certi casi concreta contaminazione, aldilà della tradizionale opposizione tra Occidente e Oriente con cui continuiamo a leggere, forse troppo ideologicamente, l’odierno “ordine” mondiale. | ||
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F. de La Motte-Fouqué, I. Bachmann, Ondina. La ninfa che divenne donna per amore |
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Con una lettura di Lea Melandri, Madre amante | ||
pp. 180 Euro: 12,00 - ISBN: 88-86358-99-7 | ||
Il libro raccoglie la favola romantica, scritta nel 1811 dal barone La Motte-Fouqué e Ondina se ne va di Ingeborg Bachmann, contenuta nella raccolta Il trentesimo anno e pubblicata su licenza dell’Adelphi, nonché una riflessione di Lea Melandri su queste due figure dell’amore femminile, la ninfa emersa dai flutti, a cui il cavaliere Hildebrando dà un’anima e la Ondina moderna, dalla lucida coscienza di donna che lancia un’invettiva tenera e rabbiosa contro la falsità degli uomini. La loro prossimità sta forse in quel nodo che stringe insieme estasi e gelo, gioia e lacrime, amore e morte, consegnando la favola amorosa ad un’invarianza, che sfida le lucide acquisizioni della coscienza storica per restituirci la figura della Madre amante, l’originaria sembianza di una felicità assoluta, quella singolare unità a due della coppia madre-figlio, dove si condensa l’illusoria speranza che sia l’amore ad aprire un’oasi di innocenza e di accoglimento reciproco tra i sessi. Ma l’isola, su cui Bachmann vorrebbe far crescere generazioni di figli svincolati dall’eredità dei padri, non esiste, così come l’amore totale che lega Ondina a Hildebrando, non tollera abbandoni o tradimenti, pena la morte di entrambi gli amanti. | ||
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