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Copertina Autori vari,
Se non ora, quando quando quando?
Le sette giornate di Mantova 
pp. 72
Euro: 5,00 - ISBN: 88-86358-97-0
 
Questo libro è stato realizzato per raccontare la storia di un'impresa che si è dovuta misurare per intero con la forza del tabù Sanremo. L'impresa di dare vita a un altro festival della musica italiana negli stessi giorni di Sanremo. Di ribellarsi al monopolio e ai frutti avvelenati che ne sono nati sotto il cielo di una cultura spregiudicata e ostile all'idea che esista, possa o debba esistere da qualche parte, un senso delle istituzioni. Di ribellarsi al messaggio devastante che si possa o si debba convivere con la mafia. L'impresa di partire da questo rifiuto radicale per costruire altro, per offrire un altro progetto di festival. Fondato su un'idea di incontro e di partecipazione anziché di business. Di sobrietà e di qualità anziché di sfarzo vanesio. Sulla volontà di valorizzare insieme i nuovi talenti e i protagonisti più sensibili e meno chiassosi della storia della canzone italiana anziché sulla frenesia del nuovo o, alternativamente, dei “grandi nomi”. Un progetto di festival ancorato a modelli di vita e a metri di valore diversi da quelli che hanno trovato nel megashow di Sanremo la propria sublimazione. E che, sempre tenendo al suo centro la musica, sappia fondere teatro e satira, libri e conversazione, cinema e storia dell'arte.
 
Copertina Vanni D’Alessio,
Il cuore conteso. Il nazionalismo in una comunità multietnica, l’Istria asburgica
  
pp. 222
Euro: 12,00 - ISBN: 88-86358-70-9
 
Il cuore conteso è una metafora per esprimere un luogo amato e voluto da più persone allo stesso tempo, conflittualmente. L’Istria del nazionalismo, l’Istria tra Ottocento e Novecento è stato un luogo conteso da italiani, croati e sloveni, un luogo amato in quanto comunità multietnica ma anche segnato profondamente da tensioni e conflitti. I massacri e le tragedie del Novecento europeo, in particolare durante e dopo la seconda guerra mondiale, hanno colpito anche l’Istria, immune invece dal nazionalismo etnico di fine secolo. In questo libro il nazionalismo è affrontato alle sue radici e alla sua fase iniziale di sviluppo. Diverse realtà trovano spazio nel racconto, che parte dall’oggi per comprendere vari momenti storici, dalla lunga presenza di Venezia alla fugace apparizione di Napoleone. Ma è l’Istria asburgica e ottocentesca ad essere la protagonista, il cuore conteso. La mobilitazione nazionalistica nell’Ottocento asburgico è l’inizio di una contrapposizione ideologica basata su identificazioni aprioristiche e tendenzialmente totalizzanti tra italiani, croati e sloveni. Pisino-Pazin-Mitterburg, cuore dell’Istria e attuale capoluogo amministrativo, è la finestra/specchio utilizzata dall’autore per comprendere le dinamiche dell’identificazione etnica e dell’appartenenza nazionale nell’Ottocento. Su questa cittadina, simbolo di processi culturali e politici legati all’interazione comunitaria, l’autore si sofferma soprattutto nell’ultima parte del libro, analizzando, attraverso i due ginnasi e le numerose associazioni esistenti in città, le forme ed i modi della convivenza e del conflitto e per comprendere i meccanismi della cultura e della politica in un contesto multietnico come quello istriano e asburgico. Vanni D’Alessio, dottore di ricerca in Storia della società europea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, ha studiato anche a Utrecht, Lubiana e Padova. Ha insegnato Storia dell’Europa danubiano-balcanica all’Università di L’Aquila, collabora con l’Istituto di Etnologia di Zagabria ed è autore di diversi saggi in italiano e croato sull’Istria degli Asburgo e durante il fascismo. Attualmente vive a Napoli dove lavora presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università Federico II.
 
Copertina Lea Melandri,
Preistorie. Di cronaca e d'altro
  
pp. 250
Euro: 15,00 - ISBN: 88-86358-73-3
 
Attenta coscienza critica del presente, l’autrice, molto conosciuta nel mondo femminile, raccoglie in questo libro un’intensa e appassionata riflessione sul corpo, l’amore, l’infanzia, il rapporto tra i sessi, la famiglia, la convivenza sociale, prendendo spunto da fatti di cronaca, che hanno profondamente colpito l’immaginario collettivo, e cercando di coglierne l’interiorità, quelle spinte sotterranee, a volte inquietanti o esplosive, che agitano la vita dei singoli, spesso all’insaputa degli stessi protagonisti. Una lettura obliqua del nostro tempo che riporta i “mostri”, usciti dal vaso di Pandora, all’esperienza comune per riconoscere le parentele insospettabili tra la violenza e l’amore, tra la vittima e l’aggressore, tra le libertà dell’Occidente e la miseria del resto del mondo, tra il sogno di immortalità e le morti statisticamente previste degli esodi vacanzieri. Per un “mondo alla rovescia” occorre scavare dentro e dietro le storie senza lasciarsi distrarre dalle strade maestre dei giudizi correnti. Lea Melandri nata a Fusignano (Ravenna) nel 1941, vive a Milano dal 1967. Giornalista e scrittrice prende parte attiva al movimento delle donne negli anni ’70. Di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L’infamia originaria, edizioni L’erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d’amore, Rizzoli 1988 ( ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001.
 
Copertina Nando dalla Chiesa,
La scuola di via Pasquale Scura
Appassionato elogio dell'Istruzione pubblica in Italia 
pp. 140
Euro: 12,00 - ISBN: 88-86358-71-7
 
Il libro nasce da note stese per curiosità e per passione tra il 1999 e il 2000 su una scuola media napoletana, situata in uno dei quartieri più degradati della città. Da queste note prende corpo un racconto affascinante, pungente e commovente, che assume il valore simbolico di una denuncia e di una riflessione sul destino della scuola pubblica in Italia. L’autore raccoglie la voce degli insegnanti e degli allievi, li segue nella loro sfida quotidiana a fare scuola proprio lì, tra i vicoli, nei bassi, dove ogni giorno i maestri di strada lottano contro la dispersione scolastica, portando avanti progetti impensabili in quella realtà eppure realizzati con tenacia e coraggio. Una testimonianza della forza morale e operativa di vocazioni professionali tese alla difesa di un servizio per tutti, perché quella scuola napoletana sia metafora di una idea di scuola che ha nobilitato ovunque per decenni la nostra istruzione pubblica.
 
Copertina Autori vari,
Davanti a me è caduto il cielo
Scritti dalla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli 
pp. 240
Euro: 15,00 - ISBN: 88-86358-98-9
 
Il volume raccoglie scritti in prosa e in versi delle detenute del Carcere di Pozzuoli. Scritture intense e appassionate, nate da un lavoro di tre anni svolto dalle insegnanti del Carcere e dal Gruppo di ricerca di soggettività femminili della Biblioteca Nazionale di Napoli, intorno al progetto di costruzione del sé, analizzando i percorsi e le deviazioni che accompagnano questo difficile processo. Il risultato è un percorso modulare, formato da un insieme di aree tematiche: il corpo, la soggettività, la terra, la maternità, la scrittura, che si articolano in un suggestivo confronto con testi di scrittrici del ‘900, i cui brani salienti vengono riportati all’interno del libro, insieme a schede biografiche e critiche che illustrano gli argomenti e la vita delle autrici di riferimento. Un lavoro assiduo di lettura e scrittura, che le detenute hanno svolto con grande coinvolgimento e che il libro riporta fedelmente. Non si tratta solo di un importante strumento didattico, che fornisce un’accurata metodologia, esportabile in altri contesti, ma di una raccolta di scritti sconvolgenti, testimonianze di donne che affrontano con coraggio e creatività la loro condizione e che in questo difficile passaggio ritrovano la forza di raccontarsi e di sperare.
 

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